Recenti studi hanno dimostrato che il packaging è un elemento chiave per raggiungere un consumo alimentare sostenibile.
L’imballaggio del cibo non ha l’unico scopo di permetterne il trasporto, ma nasce con lo scopo di preservare la qualità degli alimenti, garantirne la sicurezza e mantenerne la freschezza. Questo consente di ridurre lo spreco di cibo non correttamente conservato, determinando quindi un uso più efficiente delle risorse e un abbattimento dell’inquinamento.
Per ridurre l’impronta ambientale prodotta dal packaging, quindi, non è sufficiente creare contenitori ecologici, ma è necessario sviluppare soluzioni che proteggano a lungo gli alimenti.
Il progetto GLOpack ha raggiunto esattamente questo obiettivo grazie al suo omonimo materiale.
Questo progetto finanziato dall’Unione Europea e guidato dalla professoressa Valérie Guillard dell’università di Montpellier, ha unito gli sforzi di università, centri di ricerca e aziende, tra le quali Coopbox, per ottenere un packaging innovativo, sicuro e sostenibile.
La filiera di produzione sperimentale del GLOpack H2020 inizia a Verona dove uno stabilimento ricava PHA da rifiuti agricoli, principalmente letame.
La materia così ottenuta arriva poi all’università di Montpellier, dove viene ottimizzata e trasformata in pellet, che viene lavorato per diventare packaging.
Questo processo consente di creare contenitori adatti per qualunque tipo di alimento fresco, anche grazie alla capacità di GLOpack di rilasciare negli alimenti degli elementi capaci di inibire la formazione di microrganismi.
Inoltre, grazie ad una etichetta intelligente, rende possibile per la distribuzione e per il consumatore finale scoprire lo stato di conservazione della merce, per ottimizzarne il consumo.
Una volta concluso il suo utilizzo, il contenitore può essere smaltito nei rifiuti organici, dove potrà rientrare a far parte della filiera che produce nuovi packaging in GLOpack.
Questo innovativo materiale, grazie alle sue specifiche caratteristiche, è in grado di diminuire lo spreco alimentare e ridurre l’impatto ambientale dei contenitori per l’industria alimentare e la GDO.